20:40 16 APR 2012
(AGI) - Roma, 16 apr. - Eccessiva burocrazia e corruzione sono gli elementi principali che hanno pesato nel frenare gli investimenti stranieri in Italia. E' la riflessione di Mario Monti dopo un incontro con l'Emiro del Qatar. Nell'occasione il premier ha ribadito la necessita' di proseguire sulla riforma della burocrazia e la velocizzazione della giustizia civile. E aggiunge che l'Emiro ha indicato "in primo luogo la corruzione" tra gli elementi che hanno scoraggiato gli investimenti esteri.
Monti sottolinea l'importanza del pacchetto di semplificazioni"confidiamo vadano nella direzione giusta, specie per le imprese straniere" e degli interventi nel campo della giustizia "per darle velocita', specie a quella civile, fondamentale per le imprese". Sempre in questo contesto ricorda tra le misure previste "il tribunale per le imprese". Il premier coglie l'occasione per difendere la riforma del mercato del lavoro e risponde, pur non citandola direttamente, a Confindustria: "Abbiamo previsto nel recente disegno di legge un intervento considerevolmente piu' ampio e incisivo di quello da me delineato alla Camera nell'intervento programmatico del 17 novembre". Ricorda il presidente del Consiglio: "Avevo parlato in quella occasione di una maggiore flessibilita' per i soli nuovi assunti e a titolo sperimentale, invece nel disegno di legge di pochi giorni fa e' estesa a tutti i lavoratori, non solo ai nuovi assunti ed a titolo definitivo non sperimentale".
E rileva, per inciso e non per caso, che "alcuni hanno trovato questo intervento a loro giudizio non sufficientemente ampio".
Il pacchetto di riforme messe in campo dal Governo, da quella del mercato del Lavoro a quella che riguarda la burocrazia e il funzionamento della giustizia, tende "ad accrescere l'attrattivita' dell'Italia come luogo di investimento per le imprese italiane ed estere". Monti ricorda non solo "le misure per migliorare le infrastrutture ma anche per rendere il mercato del lavoro italiano piu' simile a quello di Paesi con una maggiore capacita' di attrarre gli investimenti stranieri".
"Per questa ragione - precisa - ci siamo indirizzati a dare un maggior grado di flessibilita' alle imprese, in particolare in uscita". Si aggiunge alla sua la voce del ministro del Lavoro, secondo cui nessuno e' stato "tradito" dal Governo sul tema dell'articolo 18. Elsa Fornero, intervenuta a un convegno alla Lumsa, ha sottolineato: "Abbiamo dato alle imprese carta bianca per licenziare? No. Abbiamo detto pero' che ci devono essere dei casi in cui posso farlo per motivi economici. Ma abbiamo anche detto che in casi di manifesta insussistenza dei motivi economici il giudice puo' decidere il reintegro". Questo, per la Fornero, e' stato visto dalle imprese come un tradimento: "Lascio giudicare se tradimento c'e' stato o se e' una cosa ovvia. Non credo - ha concluso - si possa identificare con nessun tipo di tradimento".
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